
“Le specializzazioni produttive del Basso Lazio 2025 – Investimenti e settori emergenti” Presentato il Rapporto
È stato presentato questa mattina, 16 settembre, presso l’Abbazia di Fossanova, il Rapporto “Le specializzazioni produttive del Basso Lazio 2025 – Investimenti e settori emergenti”, realizzato da Unindustria e dalla Camera di Commercio Frosinone Latina, in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne e con Informare, Azienda Speciale della Camera di Commercio.
Ad aprire i lavori il presidente della Camera di Commercio, Giovanni Acampora, che ha sottolineato: «Presentiamo con soddisfazione il Rapporto sulle specializzazioni produttive del Basso Lazio, frutto della collaborazione tra Camera di Commercio, Azienda Speciale Informare, Unindustria e Centro Studi Tagliacarne. Un progetto che rafforza la sinergia con il sistema imprenditoriale, dimostrando che esiste un Lazio produttivo oltre Roma. Questo studio non è un esercizio accademico, ma uno strumento operativo per rafforzare la competitività delle imprese e orientare le strategie future. I dati ci restituiscono l’immagine di un territorio ricco di potenzialità ma anche di fragilità che richiedono politiche mirate. Con la Regione sono già in corso interlocuzioni per convogliare risorse e attrarre investimenti, colmando il divario di una regione troppo romanocentrica. Le sfide aperte, come ZLS e ZES Unica, vanno trasformate da progetti su carta in realtà».
Ha portato il suo contributo al confronto Luigi Niccolini, Presidente di Informare, mentre la presentazione del Rapporto è stata curata da Paolo Cortese, Responsabile Osservatori sui fattori di sviluppo del Centro Studi Tagliacarne.
Gli approfondimenti sono stati affidati a Luca Bianchi, Direttore Generale di Svimez. A seguire, la tavola rotonda con i presidenti territoriali di Unindustria: Corrado Savoriti (Frosinone), Fausto Bianchi (Latina), Vittorio Celletti (Cassino), Tiziana Vona (Aprilia), insieme a Paolo Marini, Vicepresidente con delega al Consorzio Industriale del Lazio. A moderare l’incontro il giornalista Corrado Trento.
I dati in sintesi
Contesto e obiettivi
• Studio per mappare le produzioni industriali specializzate ed emergenti nel Basso Lazio (Latina, Frosinone, Colleferro, Pomezia).
• Finalità: comprendere lo stato di salute delle filiere strategiche, con attenzione a investimenti e prospettive di sviluppo.
Risultati principali
• 32 specializzazioni produttive individuate: 13 dinamiche, 17 in transizione, 2 in declino.
• Occupazione in crescita: +6,4% tra 2013 e 2022, sopra la media nazionale, grazie soprattutto alle specializzazioni dinamiche (+32,7%).
Settori in espansione
• Farmaceutica: 9.381 addetti (+14,4%), 1,2 miliardi di euro di valore aggiunto.
• Aerospazio: +73,9% addetti (3.327), +31,2% valore aggiunto.
• Utilities: +33,7% addetti, +42,3% valore aggiunto.
• Industria cartaria e chimica in crescita moderata.
Settori in transizione
• Automotive, metallurgia, minerali non metalliferi, alimentare e telecomunicazioni con andamenti differenziati.
Settori in discesa
• Motori e apparecchi elettrici (1.400 addetti, forte calo ma produttività sopra la media).
• Estrazioni in contrazione.
Export e competitività
• Modello produttivo export-oriented, anche se la crescita 2013–2023 è stata inferiore alla media nazionale.
• Nel 2024 segnali di recupero e resilienza.
• L’export laziale è trainato dalla farmaceutica (47,1%), che nel Basso Lazio arriva al 65,5%, seguita da chimica (7,6%), metalli (5,7%), aerospazio e automotive (8,1%).
Hi-tech e settori emergenti
• Il 58% degli addetti hi-tech del Lazio è concentrato tra Latina e Frosinone.
• Poli forti: Pomezia (5,1% forza lavoro hi-tech, sopra Emilia-Romagna e Lombardia), Frosinone e Colleferro (17% medium tech).
• In forte sviluppo i servizi avanzati (informazione, R&S, ingegneria, design, socio-sanitario e culturale).