L’economia del mare in Puglia, Testa (Ossermare): “Una regione sempre più blu”

La Puglia conferma la propria centralità nell’economia del mare italiana, con una performance che la colloca tra le regioni più dinamiche del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Secondo i dati ufficiali del “Report Economia del Mare –Regione Puglia 2025” dell’Osservartorio Nazionale sull’Economia del Mare Ossermare, la Blue Economy regionale genera 4,2 miliardi di euro di valore aggiunto diretto, pari al 5,1% del totale dell’economia pugliese, a fronte di una media nazionale del 4,0%.

Il valore complessivo della filiera blu – comprendente l’indotto e le attività connesse – raggiunge 10,4 miliardi di euro, equivalenti al 12,7% del valore aggiunto totale della regione, con un moltiplicatore economico di 1,5, a fronte di 1,8 a livello nazionale.

Gli occupati dell’economia del mare in Puglia sono 77.667, pari al 5,4% del totale regionale, mentre le imprese attive nel 2024 sono 19.651, pari al 5,3% del totale. Si registra inoltre un incremento di circa 2.250 unità imprenditoriali tra il 2019 e il 2024, con una crescita del +13%, superiore all’andamento dell’economia complessiva regionale.

Sul piano qualitativo, l’imprenditoria blu pugliese mostra un forte dinamismo: le imprese femminili rappresentano il 24,2% del settore (contro il 22,6% nazionale), con un aumento del +19,2% rispetto al 2019. In crescita anche le imprese straniere, che rappresentano il 5,1% del totale (+41,3% dal 2019), mentre le imprese giovanili sono il 10,7%, in linea con il dato medio italiano.

La Puglia conta 120 comuni costieri, di cui 69 litoranei e 51 prossimi al mare. In queste aree vive il 53,9% della popolazione regionale, che genera il 59,1% del valore aggiunto complessivo: una concentrazione di ricchezza e attività economica superiore di quasi 30 punti percentuali rispetto alla media italiana.

La struttura della Blue Economy pugliese evidenzia una forte vocazione come: il 44,1% del valore aggiunto proviene dai servizi di alloggio e ristorazione, seguiti dalle attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (17,4%) e dalla movimentazione di merci e passeggeri via mare (16,9%). Completano il quadro la filiera ittica (10,4%), la cantieristica (6,0%) e le attività sportive e ricreative (4,9%).

A livello territoriale, Bari guida la classifica regionale con il 40% del valore aggiunto blu (pari a circa 1,7 miliardi di euro), seguita da Lecce (22%), Foggia (11,5%), Brindisi (11,4%), Taranto (10,2%) e Barletta-Andria-Trani (5,0%).

Nel 2024 l’export complessivo dell’economia del mare pugliese ha raggiunto 54,4 milioni di euro, pari a circa lo 0,6% del totale regionale. La filiera ittica rimane il comparto più rilevante (49,9 milioni), seguita dalla cantieristica (4,6 milioni). Il saldo commerciale complessivo risulta negativo per 225,3 milioni di euro, evidenziando margini di crescita sui mercati internazionali.

L’incidenza dell’economia del mare in Puglia – in termini di valore aggiunto, occupazione e imprese – supera la media italiana in tutti gli indicatori chiave, confermando il ruolo strategico della regione nel sistema produttivo blu del Paese.

“Con oltre 10 miliardi di valore generato complessivamente, un tessuto imprenditoriale in espansione e una crescente attenzione alla sostenibilità, la Puglia si afferma come una delle regioni simbolo del nuovo modello di sviluppo integrato mare-territorio che caratterizza l’Italia del futuro” ha evidenziato il Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare – Ossermare Antonello Testa parlando al “Puglia Blue Vision – Festival della Blue Economy” in corso a Taranto. Al panel “Economia, innovazione e rinnovabili” è intervenuto anche Felice D’Argenzio Responsabile delle attività dell’economia del mare di Informare, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Frosinone-Latina.

 

Il Report Economia del Mare Puglia 2025

Ultima modifica
Mer 15 Ott, 2025